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Dalle molecole al suono

Avevamo osservato in un precedente articolo che il suono ha bisogno di un mezzo fisico di propagazione come l’aria ad esempio per essere percepito.

Le molecole dei gas costituenti l’atmosfera terrestre ne permettono la propagazione iniziando ad oscillare reciprocamente, producendo zone di compressione/depressione dell’aria con lo stesso andamento della forma d’onda che l’ha generato chiamata sorgente sonora.

Ma non solo l’aria, anche l’acqua, il metallo, il vetro ed altri materiali permettono all’onda acustica di propagarsi più o meno velocemente .

La propagazione del suono è strettamente correlato alla presenza di un mezzo fisico di trasmissione ed è inscindibile da esso. Infatti in assenza di aria nulla può essere udito. Anche un martello che batte su un incudine sarebbe silenzioso in una stanza sotto vuoto.

  • La sua velocità nell’aria è a 20 gradi di 343,1 m/s (1235,16 km/h)
  • Nell’acqua il suono si propaga circa tre volte più veloce rispetto all’aria.
  • Nel vetro è di 16 volte più veloce.

Nello spazio non essendoci l’atmosfera il suono non può propagarsi ed il silenzio regna sovrano, infatti anche quando esplode una stella lo fa nel silenzio più assoluto per un improbabile uditore presente.

Solo nei film di fantascienza di serie B si sentono i rumori nel cosmo ).

La musica, l’effetto Doppler e le galassie

effettodoppler

In un precedente articolo avevamo osservato come la percezione uditiva non possa essere considerata assoluta e valida per tutti allo stesso modo. Studiando alcune illusioni acustiche  abbiamo potuto notare come molto spesso il nostro cervello venga “ingannato” nella codifica tra uno stimolo acustico e la nostra effettiva percezione sensoriale.  Esistono altri fenomeni  che non possono essere annoverati come illusioni acustiche in quanto la loro spiegazione è da attribuire unicamente ad un fenomeno di tipo fisico, quindi a monte della nostra interpretazione sensoriale. Questo è il caso dell’effetto Doppler. Cerchiamo di spiegare di che cosa si tratta: Continua a leggere

Consonanza e dissonanza

Galileo Galilei

Galileo Galilei 1564-1642

La questione relativa ai concetti di consonanza e dissonanza è da sempre risultata spinosa e di difficile definizione. Questo non soltanto perché ogni epoca storica ha affrontato differentemente tale problematica (ad esempio un intervallo come la quarta giusta, considerato dissonante ancora nel rinascimento, non lo sarà più nel XVII secolo), ma anche perché diverse condizioni culturali e geografiche hanno reagito in maniera del tutto autonoma al medesimo stimolo di ordine teorico ma anche e soprattutto empirico. Nonostante questa varietà e molteplicità di punti di vista esistono, in relazione a tale controversa querelle, delle costanti che potremmo considerare “universali”. Continua a leggere

Cosa determina il timbro di uno strumento musicale?

Forma d'onda del suono di un flauto Quando una singola nota viene emessa da uno strumento produciamo una specie di accordo composto dalla nota fondamentale,che nel caso del LA sarà 440 Hz, più una serie di frequenze multiple della fondamentale che sono chiamate armonici . Ma allora perchè chiunque, anche l’orecchio meno allenato può Continua a leggere