Con l’avvento del protocollo MIDI e lo sviluppo delle tecniche di campionamento e dei sequencer, si è accresciuta la possibilità di simulare in modo sempre più realistico un intero ensemble orchestrale.
Rimarreste sorpresi se qualcuno vi dicesse di quanta musica che ascoltate al cinema, nella pubblicità e nelle fiction televisive è realizzata in modo virtuale, grazie all’utilizzo dei moderni sviluppi dell’informatica musicale. Tutti questi prodigi tecnici erano letteralmente impossibili fino a pochi anni fa.
Quando inizia a produrre i mie primi lavori (anni 90) nell’ambito musicale, gli strumenti più evoluti che avevo a disposizione erano dei sample (campioni sonori) che avevano pochissime articolazioni e scarse varietà timbriche . Molto spesso i risultati erano frustranti.
Cercherò in questo e negli articoli che seguiranno di fornire una guida sul variegato mondo dell’orchestrazione digitale, fornendo diversi trucchi e suggerimenti a quanti vogliano cimentarsi in modo non dilettantistico in questa materia.
Non sono così presuntuoso da affermare che questa guida sia la verità dogmatica sull’orchestrazione midi e che non vi siano altri modi per ottenere risultati migliori.Bene! ho esaurito tutte le potenzialità della mia modestia, e per non perdere l’autostima andrò avanti.
Per prima cosa per orchestrare bene delle parti strumentali bisogna conoscere in modo accurato tutti i singoli strumenti dell’orchestra (questo vale sia nel mondo reale che virtuale) , senza pretendere che si sappiano suonare tutti ,ovviamente, ma sapere l’estensione, il registro , la dinamica e l’agilità di ogni singolo gruppo di strumenti è essenziale anche se un po’ noioso.
Ecco i diversi gruppi degli strumenti dell’orchestra nell’ordine di scrittura in partitura, sarebbe buona regola rispettare questo ordine anche sulle tracce del nostro sequencer.
Partendo dall’alto in basso avremo:
Legni (Winds)
Per la loro agilità (escludendo il fagotto ed il controfagotto) i legni possono essere usati per rapidi/rapidissimi fraseggi ad effetto. Molto efficaci sono l’abbinamento con il pizzicato degli archi, mentre tendono ad essere coperti dagli ottoni se in fortissimo. Bisogna considerare che, a differenza degli archi e degli ottoni, il loro timbro nell’insieme non è uniforme, quindi bisognerà porre attenzione nello scrivere le parti armoniche con equilibrio,evitando di usare per questo scopo registri estremi per i singoli strumenti. Un altro elemento di cui bisogna tener conto è la respirazione che influisce sulla lunghezza delle frasi, ed è buona norma mettere delle piccole pause strategiche per le frasi eccessivamente lunghe, oppure dividere la frase in due per ciascun strumento. Sulle note tenute bisogna considerare che il tempo di lunghezza massima diminuisce quando si va nelle note gravi specie nei fagotti. Nella descrizione che farò in seguito sui singoli strumenti avrò cura di annotare la durata massima della frase di ciascuno in funzione del tempo e dell’articolazione usata. Gli oboi con il loro caratteristico timbro bucolico tendono a coprire gli altri strumenti se usati all’unisono specie con i clarinetti.
Appartengono alla famiglia dei legni i seguenti strumenti:
- Ottavino
- Flauto contralto in sol e fa, Flauto basso in Do
- Oboe e Oboe d’amore
- Corno inglese
- Clarinetti in Bb e A, Clarinetto piccolo in Eb, Clarinetto contralto in Eb (usato prevalentemente in ambito bandistico), Clarinetto basso Bb e A, Corno di bassetto ( non più usato), Clarinetto contrabasso (molto raro).
- Sassofoni (sax) tenore Sib, baritono Eb,basso Bb. Altri sassofoni rari sax C melody,contrabasso,e sub contrabasso (rarissimo).
- Fagotto
- Controfagotto
Ottoni (Brass)
- Corno francese F o Bb, in Eb ( in ambito bandistico)
- Tromba in Bb, C,F,Eb,D. Tromba piccola o trombino in Bb e A, Tromba bassa in Bb o C.
- Cornetta Bb o Eb (in ambito bandistico)
- Trombone (tenore in Bb), contralto in Eb, soprano (usato raramente), Basso in Bb,contrabasso in Bb (poco usato in F)
- Flicorni: Sopranino in Eb, Soprano in Bb,Contralto in Eb,Tenore in Bb, Basso in Bb,Basso Grave in F o Eb,Contrabbasso in Sib.
- Tuba F o Eb, contrabassa in C o Bb
- Tuba Wagneriana F o Bb (corno basso)
Percussioni
Si dividono in suono determinato e indeterminato
- Timpani d.
- Xilofono d.
- Vibrafono d.
- Celesta d
- Glockenspiel d.
- Gran cassa ind.
- Piatti ind.
- Gong ind
- Crotali ind
- Tamburo militare ( e caisse claìre) ind
- Cassa rullante ind
- Tam Tam ind
- Tamburo basco ind
- Triangolo ind
- Nacchere ind
- Sonagli ind
- Raganella ind
- Frusta ind
- Temple-block ind
- Wood_block ind
- Eolifono ind
- Guiro ind
- Herdenglocken ind
- Hammer ind
- Campanelli ind
- Campane ind
- Sega ind
- Arpa
- Pianoforte
- Mandolino
- Chitarra
Archi
- 1Violini
- 2Violini
- Viole
- Violoncelli
- Contrabassi
Ottavino (o flauto piccolo)
Estensione :
l’effetto dei suoni dell’ottavino è all’ottava superiore delle note scritte
Timbro
L’ottavino continua l’estensione del flauto nell’estremo acuto, ma del flauto non ha la dolcezza e la poesia. Non avendo rivali nel registro acuto emerge anche in un pieno orchestrale. Adatto per passaggi brillanti, l’ultima ottava può essere usata per sonorità violente o particolarmente dinamiche. Viene di frequente usato per raddoppiare la melodia due o tre ottave sopra, ed è uno strumento molto agile come il flauto ed il clarinetto e può eseguire tutti i tipi di articolazioni : trilli, tremoli, legati, staccati, frullati (flatterzunge) etc etc ,in passaggi anche di tipo virtuosistico. Ascoltate il mirabolante uso che ne fa Rossini in molte delle sue overture. Nel registro grave è piuttosto debole ed inespressivo (usate il flauto per quel registro).
Spazialità
Ovvero la posizione stereofonica nello spazio destro e sinistro . Molte librerie sonore hanno il panning (panpot) impostato per ogni singolo strumento, altre no; per cui in questo caso è bene seguire queste impostazioni in modo manuale per rendere più realistico il nostro lavoro.
Vediamo come:
Questa è la schermata di Cubase, ma è possibile agire su questi parametri anche su tutti gli altri sequencer.
Notate che l’impostazione R9 è un leggero spostamento a destra del fronte sonoro, dove quindi R100 rappresenta l’escursione massima a 90 gradi a sinistra. In generale avremo :
L100———–C———–R100
90°sinistra centro 90°destra
Quindi il nostro ottavino andrà messo di qualche grado a destra ovvero R9.
La profondità:
Fino ad ora abbiamo visto solo la posizione dimensionale destra-sinistra, ma la percezione della profondità del nostro orecchio ci viene data dall’interpretazione che il nostro cervello fa delle onde riverberate. Quindi dovremo agire con il riverbero affinchè produca lo stesso effetto che avrebbe uno strumento che nel caso dell’ottavino si trova di poco sotto alla metà della profondità della sala da concerto.
Alcune librerie sonore professionali ed anche molto costose sono state registrate con la multimicrofonazione: ovvero sono stati posizionati microfoni in differenti punti della sala da concerto proprio per garantire la profondità di ogni singolo sample.
Per tutti coloro che non hanno questo tipo di librerie vi descriverò un trucco per simulare lo stesso effetto agendo sui parametri del riverbero.
- Scegliere un preset di un riverbero di buona qualità (meglio se a convoluzione) ed utilizzare sempre quello per tutti gli strumenti dell’orchestra. Il preset potrebbe chiamarsi large hall o concert large hall o simile.
- Tutti gli effetti permettono di miscelare il suono puro con quello effettato il parametro si chiama sempre dry e wet
Dove a 100 avremo il suono puro (senza effetto). Se lo spostiamo a circa 60 ovvero al 40% di effetto, corrispondente ad un po’ meno della metà, avremo trovato la giusta riverberazione del nostro ottavino.
Possiamo fare lo stessa operazione per ogni singolo gruppo di strumenti, e porteremo a circa 10 quelli che si trovano in fondo alla sala e a circa 90 per quelli in prossimità del direttore. Fate delle prove e sentirete le differenze…
Nel Prossimo articolo parlerò del flauto e di come lavorare con le articolazioni di espressione e dinamica usando i messaggi midi CC1, CC7 e CC11.
A presto!