L’eredità di Pierre Boulez

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Il 5 Gennaio veniva a mancare il compositore, direttore d’orchestra e musicologo Pierre Boulez. Personaggio di primissimo piano della musica del XX e del XXI secolo, fu un ricercatore e presenza carismatica per la cultura musicale europea. Oltrepassando ogni forma di manierismo classico-romantico sperimenta nuovi linguaggi insieme a compositori come Arnold Schönberg, Anton Webern, Alban Berg, Karlheinz Stockhausen, Luigi Nono, Milton Babbitt, Charles Wuorinen e Jean Barraqué , contribuendo in modo rilevante allo sviluppo del serialismo ovvero, un metodo o tecnica dicomposizione che utilizza una serie di valori per manipolare diversi elementi musicali. Nella poetica compositiva di Boulez troviamo la presenza di un continuo divenire dell’opera , una dinamicità strutturale che trova sempre una diversa espressione in funzione del mezzo espressivo usato per eseguirla. In particolar modo in riferimento al progredire della tecnologia nella musica elettronica, dove insieme a Edgar Varèse e Pierre Schaeffer ne fu un pionere .

Boulez, infatti torna spesso a revisionare i propri lavori che restano in molti casi delle “opere aperte”,in quanto il legame tra composizione e tecnologie elettroniche in rapidissima evoluzione rendono le opere stesse periodicamente aggiornabili. Per esempio, l’ultima delle sue tre sonate per pianoforte è in costante revisione sin dalla sua prima esecuzione nel 1957, e solo due dei suoi cinque movimenti sono stati pubblicati, così come il suo brano per flauto e nastro magnetico.”explosante-fixe.” fu scritto nel 1970 e completamente rivisto alla luce della sfruttabilità del live electronics negli anni novanta.

Boulez fu anche uno stimato direttore d’orchestra, fu lui a commissionare nel 1984 al musicista e compositore Frank Zappa un’ opera sinfonica(the Perfect stranger)  diretta poi dallo stesso Boulez, uno splendido esempio di come la musica non abbia confini delimitati da stupide etichette chiamate generi.

Nel 1969 concepisce e realizza presso il centro Georges-Pompidou a Parigi il centro di ricerca musicale IRCAM , che è attualmente uno dei distretti universitari più autorevoli d’Europa.

Questa è la sua biografia (fonte wikipedia):

Dopo aver iniziato gli studi di matematica a Lione, li abbandonò per intraprendere quelli musicali presso il Conservatorio di Parigi sotto la direzione di Olivier Messiaen e Andrée Vaurabourg (moglie di Arthur Honegger). Apprese e approfondì la tecnica dodecafonica sotto la guida di René Leibowitz e giunse a scrivere musica atonale secondo lo stile seriale post-weberniano. Boulez fu in un primo momento sostenitore di Leibowitz, ma dopo un litigio tra i due il loro rapporto si incrinò, e Boulez si dedicò alla diffusione delle opere di Messiaen.

A questo periodo risalgono i suoi primi lavori: le cantate Le Visage Nuptial e Le Soleil des Eaux per voce femminile e orchestra (entrambe composte alla fine degli anni quarantae rivisti numerose volte) e la seconda sonata per pianoforte (1948). Subito Boulez divenne una guida nell’ambiente artistico del dopoguerra, indirizzato verso una maggiore astrazione e sperimentazione. Molti compositori legati al suo pensiero al tempo frequentavano i corsi Internationale Ferienkurse für Neue Musik tenuti a Darmstadt, in Germania. La cosiddetta Scuola di Darmstadt era impegnata nella creazione di un nuovo linguaggio che fosse il rimedio ai fervori nazionalistici del tempo: internazionale, cosmopolita, che non potesse essere strumentalizzato a fini propagandistici come il regime nazista aveva fatto, per esempio, con la musica di Ludwig van Beethoven.[1] Boulez era anche in contatto con molti giovani compositori, che si sarebbero imposti nel panorama artistico, come John Cage.

Nel 1959 dirige le prime esecuzioni assolute nello Stadttheater di Donaueschingen di “Tombeau” di sua composizione, di “A Game around a Game” di Sven-Erik Bäck, di “Epitaphium” di Igor Stravinsky e di “Rimes pour différentes sources sonores” di Henri Pousseur.

Ha insegnato (dal 1960) all’Accademia di musica di Basilea.

Nel 1964 ha diretto la prima esecuzione assoluta nello Stadttheater di Donaueschingen di “Couleurs de la cité céleste” di Olivier Messiaen e la prima esecuzione di “Épitaphe pour le prince Max de Fürstenberg” di Stravinsky.

Al Bayreuther Festspiele debuttò nel 1966 dirigendo Parsifal (opera) con Astrid Varnay tornando con la stessa opera negli anni 1967, 1968 e 1970; nel 1976 è la volta di Das Rheingold, Die Walküre con Dame Gwyneth Jones, Sigfrido (opera) ed Il crepuscolo degli dei dirigendovi fino al 2005.

Nel 1966 vince il primo dei suoi 26 Grammy Award con l’LP del Wozzeck di Berg con Isabel Strauss e Walter Berry con la Paris National Opera Orchestra per la CBS.

Nel 1968 dirige le prime esecuzioni assolute nel Victoria and Albert Museum di Londra di “Livre pour cordes” di sua composizione e del Sestetto per archi di Roger Smalley.

Al Royal Opera House di Londra debutta nel 1969 dirigendo Pelléas et Mélisande tornando con la stessa opera anche nel 1972.

Nel 1970 il presidente Georges Pompidou chiese a Boulez di creare e dirigere un istituto per l’esplorazione e lo sviluppo della musica moderna: nacque così l’IRCAM, di cui rimase direttore fino al 1992. Dal 1976 al 1995 Boulez tenne la cattedra di “Invention, technique et langage en musique” presso il prestigioso Collège de France. Nello stesso anno dirige la prima esecuzione assoluta completa a Parigi di “Domaines”: “Domaines I” e “Domaines II” di sua composizione.

Come direttore d’orchestra egli si prodigò per far conoscere alcuni degli autori più significativi del Novecento, da Debussy a Mahler da Schoenberg a Stravinsky da Bartók aWebern da Varèse a Zappa.

Al Teatro La Fenice di Venezia nel 1973 dirige un concerto con l’Orchestra Sinfonica della BBC di Londra e due nel 1985 nell’ambito della rassegna Europa 50/80. Generazioni a confronto. Biennale di Venezia XLII Festival Internazionale di Musica Contemporanea con l’Ensemble InterContemporain.

Dal 1971 al 1977 fu direttore artistico della New York Philharmonic Orchestra.

Nel 1975 dirige la prima esecuzione nella Carnegie Hall di New York di “Soundings” di Barbara Kolb.

Nel 1979 vince il Premio Ernst von Siemens, dirige la ripresa nel Théâtre de l’Opéra di Parigi di Lulu (opera) di Alban Berg con Teresa Stratas e la prima esecuzione assoluta nella Société Nationale de Musique di Parigi di “…agm…” di Harrison Birtwistle.

Al Teatro alla Scala di Milano debutta nel 1979 dirigendo Lulu di Berg ed un concerto con l’Orchestre de l’Opéra national de Paris e nel 1980 un concerto con l’Ensemble InterContemporain, nel 1986 un concerto di Debussy, nel 1989 un concerto con l’Orchestra ed il Coro della BBC di Londra, negli anni 1994, 1998 e 2006 un concerto con l’Ensemble InterContemporain, il Concerto di Natale del 2006 con musiche di Stravinskij, nel 2007 la Sinfonia n. 6 (Mahler) con la Staatskapelle Berlin e nel 2009 un concerto con l’Ensemble InterContemporain e Maurizio Pollini ed uno sempre con Pollini e la Filarmonica della Scala con musiche di Béla Bartók.

Nel 1981 dirige la prima esecuzione assoluta nello Stadttheater di Donaueschingen di “Répons 1” di sua composizione con l’Ensemble InterContemporain.

Nel 1982 dirige la prima esecuzione assoluta nella Royal Horticulture Hall di Londra di “Répons 2” di sua composizione.

Al Grand Théâtre di Ginevra con l’Ensemble InterContemporain dirige un concerto nel 1983 e nel 2002 con musiche di sua composizione.

Nel 1985 dirige la prima esecuzione assoluta a Londra di “Penthode” di Elliott Carter e le prime esecuzioni assolute nel Festspielhaus di Baden-Baden di “Pierre-Idyll” di Peter Eötvös; di “Improvisation sur le nom de Pierre Boulez” di York Höller; di “A Pierre. Dell’azzurro silenzio, inquietum” di Luigi Nono (compositore) e di “Esprit rude/esprit doux” diElliott Carter.

Nel 2001 dirige Il castello del Duca Barbablù di Béla Bartók all’Edinburgh International Festival.

Nel 2002 ha ricevuto il prestigioso Glenn Gould Prize per il suo contributo musicale. Attualmente è il Direttore ospite principale della Chicago Symphony Orchestra.

Nel 2009 vince il Premio Kyōto per le arti e la filosofia.

Nel 2010 debutta come direttore per il Metropolitan Opera House dirigendone l’orchestra alla Carnegie Hall di New York.

Nel 2012 vince il Leone d’oro alla carriera per il settore Musica della Biennale di Venezia e dirige un concerto al Festival di Lucerna ed uno nella Salle Pleyel di Parigi.

RIP Pierre