L’osservazione della natura ci suggerisce con la massima evidenza la presenza del ritmo nell’universo. La ciclicità del giorno e della notte, le onde marine che continuamente si succedono, i battiti del nostro cuore, il nostro respiro, fanno capire che il ritmo è qualcosa di fortemente connesso al movimento che si ripresenta regolarmente nel tempo. Questo effetto pulsante può essere avvertito anche nel linguaggio dove le sillabe sono raggruppate secondo un certo ordine e con determinati accenti. Si pensi all’importanza del ritmo nella composizione poetica. In musica, ove il ritmo è probabilmente pervenuto alla sua più alta e cosciente sistemazione, questa regolare pulsazione o battito, si presenta in gruppi Binari (2 battiti) o Ternari (3 battiti) oppure in combinazioni ottenute dalla loro unione. I battiti compresi prima della loro ripetizione formano la battuta che è indicata da una linea verticale nella partitura. Per indicare il tempo si ricorre alle frazioni matematiche; dove nel numeratore viene indicato il numero di battiti, mentre nel denominatore la loro durata. Ad esempio il tempo di 2/4 indica due battiti (di cui il primo accentato) della durata di un quarto ciascuno . Misure a due tempi
Se i battiti sono raggruppati a due a due, con un battito forte alternato a un battito debole, abbiamo battute a due battiti. Il tempo 2/2 viene spesso usato nelle orchestre di musica leggera per raddoppiare la velocità di un 4/4 lasciandone invariata la scrittura. .
Misure a tre tempi
Quando i battiti sono raggruppati a tre entro una battuta, abbiamo una misura a tre tempi, cioè un battito forte seguito da due più deboli. Fin dall’antichità il tempo ternario ha avuto un uso massiccio nella musica finalizzata al ballo, pensiamo alle danze della musica barocca , alla tarantella, al tango ed al valzer. Nel valzer viennese questo tempo assume della caratteristiche molto particolari se non uniche, infatti ogni buon direttore d’orchestra sa bene che nel valzer la scansione dei tre battiti non avviene esattamente nello stesso modo uniforme come in altri casi, ma il secondo è leggermente ritardato rispetto al primo ed il terzo più accellerato , questa apparente incertezza rende unico ed affascinante il valzer.
Misure a quattro tempi
La misura a quattro tempi può essere definita come una misura a due tempi raddoppiata. Inutile sottolineare che circa l’ 80% della musica è scritta con questo tempo. Esso da’ meglio di altri un senso di completezza , come non a caso anche una melodia di otto battute ci risulta piacevole e completa rispetto ad una di sette per esempio. Si trova spesso il segno C al posto del 4/4, detto anche “tempo comune”. Tale C però non è un’abbreviazione per”comune”, ma un residuo grafico in cui la misura a tre tempi era considerata la misura perfetta a causa della sua analogia con la Santissima Trinità, e veniva simbolizzata mediante un cerchio; per contro la misura a quattro tempi era considerata imperfetta, e quindi simbolizzata mediante un semicerchio.
Misure composte
Se il numeratore di una frazione indicante una misura semplice viene moltiplicato per tre, si ottiene una misura composta. Per esempio 2/4 diventa 6/4. Ciò significa che ogni metà di battuta viene divisa in tre parti uguali. A seconda degli accenti in cui si vuole suddividerla la misura di 12/8 può essere considerata sia una misura composta a due tempi si una misura composta a quattro tempi. In genere nei brani molto lenti come nelle ballad della musica pop, il compositore e/o l’arrangiatore preferisce scrivere la partitura in 12/8 in quanto più comoda e precisa da suonare per i musicisti. Il tempo di 9/8 ed i suoi derivati 9/16, 9/32 ecc. sono misure composte a tre tempi.
Misure irregolari
Si ha una misura irregolare quando i battiti all’interno di una battuta sono cinque, sette, undici, tredici ecc. Ciò è ottenibile sommando misure a due e tre tempi ad esmpio 3+2=5; 4+3=7; 2+2+3=7 2+2+2+2+3=11 ecc. In ogni caso gli accenti principali interni alla battuta mutano secondo le combinazioni usate. Questi modelli appaiono spontaneamente nella musica popolare dell’Asia e dell’Europa centrale e orientale, ad esempio in Bulgaria, Ungheria e Russia; nella musica moderna nelle opere di Bartòk e Stravinsky, ma anche nel genere rock progressive. Naturalmente nessun compositore si accontenta di scrivere musica secondo gruppi di note perfettamente regolari, dai battiti inesorabilmente uniformi; come nella poesia, è di grande importanza giocare sulle variazioni di posizione degli accenti tonici. L’uso delle misure irregolari è un modo per introdurre varietà. Un altro modo, di gran lunga più comune, è la sincope, che appare nella musica di ogni tipo. Sincope vuol dire spostamento voluto del normale accento principale, ciò si ottiene accentuando il battito debole al posto di quello forte; l’effetto è di tensione, di eccitamento. Oggi l’aspetto dionisiaco della sincope è utilizzato in moltissimi generi a cominciare dal jazz.